E così oggi, 7 luglio 2019, le colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono state ufficialmente riconosciute Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
La proclamazione ha avuto luogo oggi a Baku (Azerbaigian) in occasione della 43° sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco, con delibera all’unanimità dei 21 stati membri. E’ stato quindi riconosciuto alle colline del prosecco un valore paesaggistico culturale e agricolo unico, nato dalla sapiente interazione tra l’eccellenza produttiva e la straordinaria conformazione territoriale.
Si tratta perciò di una serie di catene collinari di circa 30 km. Si sviluppano da est a ovest e si susseguono una dopo l’altra dalla pianura alle Prealpi, in modo equidistante dalle Dolomiti e dall’Adriatico. Questo ha ovviamente un effetto positivo sul clima e la campagna. D’altra parte questa conformazione territoriale, con rapidi pendii collinari, ha da sempre scoraggiato il lavoro meccanico tra le vigne, favorendo invece quello manuale. Proprio in questo modo il legame tra uomo e colline è fortissimo. Questo è dato alla passione per questa terra e la voglia di preservare il bello con responsabilità e amore per la tradizione.
Così, come ribadito dal Governatore della Regione Veneto Luca Zaia, gli agricoltori che hanno saputo plasmare le colline nei secoli in tal modo appaiono semplicemente “eroici”.
Ora la sfida principale è quella di preservare questo microcosmo collinare, sia dal punto di vista economico che culturale. Allo stesso tempo bisognerà saper valorizzarlo e promuoverlo in un’ottica sostenibile volta al futuro.